Dietro casa c’è una strada che è uguale a tutte le altre. Una strada che si incurva tra le pianure, che diventa bella solo al tramonto, che quando c’è il sole si muore di caldo. Io percorro quella strada una volta a settimana. La faccio quando devo mettere il metano. E’ una strada desolata, come tutte le altre. Però a differenza delle altre ha una curva più sottile e ogni volta che la faccio ripenso a quando l’ho fatta la prima volta.
Incredibile come le prime volte ci segnino. Soprattutto a gente come me. Gente che resta sempre attaccata da qualche parte. A un peluche, a un ricordo, a una spiaggia, a un punto di domanda. Quella strada mi piace anche perché ha la forma di un gigantesco punto di domanda che non porta da nessuna parte. Anche la prima volta che l’ho fatta, io ero che di domande me ne facevo mille, senza trovare risposte, senza volerle trovare.
Quella volta erano circa le tre di pomeriggio, faceva un caldo della madonna e io ero appeno tornata nel Nord Est. Prima di ripartire, non avevo fatto altro che piangere. Lo avrei fatto anche durante il viaggio, e anche una volta arrivata. Ogni tanto, succede anche adesso. Più raramente, più intensamente. A un certo punto mi arriva una telefonata. Si trattava di un numero con un prefisso sconosciuto. Sicuramente, penso, è uno spam. Ma che me ne importa, penso anche. Alla fine nel Nord Est ogni distrazione è buona. Anche se si tratta di uno spam, di una fregatura.
Invece a rispondere al telefono è una tipa. Ha una bella voce. Una voce calda, entusiasta, come quelle che mi capitava di sentire quando vivevo in posti diversi. Mi dice che uno dei miei racconti, uno di quelli che ho scritto qui, nel Nord Est, verrà tradotto in tedesco. Mi dice anche altre cose, cose che dovrebbero rendermi felice. Se non fosse che io sono distratta. Ho di fronte a me una curva. Una curva che non porterà da nessuna parte, se non al distributore di metano dove vado ogni settimana e dove ogni settimana mi fermo, scendo dalla macchina e resto tutto il tempo ad osservare Angelo che, in tutto questo mio primo intenso e immenso primo mese di ritorno nel Nord Est, non mi ha mai guardata negli occhi nemmeno per sbaglio. Nemmeno quando mi avvicino per pagarlo, nemmeno quando lo imploro di darmi un briciolo di attenzione perché dai, ammettiamolo, siamo tutti qui per questo, per attenzionarci almeno un po’, tra una curva che si perde e un’altra che si apre.
Angelo è il signore che , senza mai avermi guardato negli occhi, mi permette di andare in giro tra le pianure del Nord Est. Che poi il suo nome io non lo conosco. Non conosco la sua voce, non conosco la sua storia. Nemmeno la sua età. Ha un’età indefinibile tra i quarantacinque e i settant’anni. Però mi piace pensare che appena nato doveva aver avuto un viso diverso e che sua madre, guardandolo, abbia pensato: piccolo angelo mio, la vita è un dono stupendo.
L’altro giorno, pioveva. Era martedì, il lampeggiante del metano segnava rosso. Sono arrivata da Angelo con le ciabatte e sotto le ciabatte dei calzini bucati. I capelli un po’ sporchi, il rimmel sbafato sotto gli occhi, speravo, mi regalasse un po’ di sincerità. Nemmeno l’altro giorno Angelo mi ha guardata negli occhi. Però quando mi ha vista arrivare, per un attimo, mi ha osservata sospirando. Indossava una maglia grigia e scolorita. Una scimmia sorridente stampata sul petto. In cima, una vignetta sbiadita recitava: evviva il rock&roll.
Sono scesa dalla macchina e ho aspettato che il serbatoio si riempisse di metano, osservando Angelo che nel frattempo metteva via delle vettovaglie. Ho guardato le sue mani. Mani grosse e appesantite come ruote di un trattore. Eppure devo aver sentito dire da qualche parte che di domenica Angelo, quando non va al lavoro, suona la chitarra mentre fuori piove. Qui non smette mai di piovere. Ma non so dove l’ho sentito dire. Forse deve essere stato la stessa persona che mi ha detto che si chiama Angelo.
Le cose più interessanti da queste parti sono quelle che senti da qualcuno di cui poi non ti ricordi. Oggi comunque il distributore di Angelo era chiuso. E per me è stato un giorno triste.
Grazie a te 🥰🤗
Grazie ✨